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E’ andata alla squadra del Cosenza Fc la finale della 14.ma edizione della Coppa Italia di calcio riservata ai medici che fanno parte dell’Asd nazionale presieduta dal dott. Antonio Caputo. Sul rettangolo del “Domenico Longobucco” di Scalea, sull’Alto Tirreno cosentino, i rossoblù di casa hanno battuto per due reti a una l’Acam Bari. Per il Cosenza doppietta di Miceli al 29′ del primo tempo e al 17′ della ripresa. Per i pugliesi la rete di Tisci a sette minuti dal termine. Nell’albo d’oro della Coppa Italia intitolata a Gabriele Villa, un medico e calciatore prematuramente scomparso, il Cosenza Fc succede alla squadra di Melito Porto Salvo che invece quest’anno si e’ fregiata del titolo di campione d’Italia. Per i silani del tecnico Enrico Costabile si tratta del secondo successo dopo quello ottenuto ad Assisi nel 2013. Cosenza e Melito si affronteranno prossimamente nella finale di super coppa: l’anno scorso fu proprio il Cosenza ad alzare il trofeo. Ora i lupi sperano nel bis, ma la squadra di Nino Zavettieri ce la metterà tutta per ostacolare i silani. Grande festa nel gruppo cosentino presente con la rosa al completo: Aloi, Ambrosio, Barone, Barbetta, Caputi, Caputo, il fuori quota De Seta, Garofalo, Giampieri, Giuzio, Guzzo, Alfredo e Giuseppe Mancuso, Mazzuca Mari, Miceli, Mundo, Pizzuto, Provenzano, Putortì, Rotundo, Sbano, Spina, Sticozzi, Samueli con gli immancabili Mario Faraca e Giuseppe Morrone.
Nella finale per il terzo e quarto posto Melito Porto Salvo l’ha spuntata sul Catania ai calci di rigore. I tempi regolamentari si erano conclusi sull’1  1 per le reti del reggino Tuscano al 21′ del primo tempo e il pari di Iudica al 25′ del secondo tempo. Pokerissimo dei melitesi dal dischetto con Ambrogio, Pacco, Nucera, Tuscano e Tripepi. Per gli etnei hanno fatto centro solo Zingali, Schisano e Brugaletta. Decisivo l’errore di Grimaldi. Per la cronaca il Catania ha colpito una traversa ed ha reclamato a lungo per la mancata concessione di un penalty per un presunto mani in area melitesi. Gli etnei hanno pressato di piu’, ma non sono stati abili a concretizzare, sprecando tutto alla lotteria dei rigori.
Nelle due semifinali Melito aveva perso in modo rocambolesco per 3 a 2 con Bari. Pugliesi avanti con le due reti di De Santis al 10′ su rigore e poi al 3′ della ripresa di Tisci. Rimonta reggina con Stranieri (10′) e Ripepi (23′). Vanificata dalla prodezza allo scadere di Vittore. Gara con animi accesi, arbitro (Giulio Gabrieli coadiuvato da Paolo Pranno e Roberto Gervasi, tutti della Ies ACLI) contestato  e rosso a Spinelli della Reggina e al portiere del Bari, Petruzzelli. Il Cosenza invece si era sbarazzato del Catania per 1 a 0.  A segno al 13′ di gara Spina.
Come di consueto, abbinati alla manifestazione sportiva, un incontro scientifico e la donazione di una somma di denaro: la scelta stavolta e’ caduta sull’associazione locale “La casa dei colori” che favorisce l’integrazione dei diversamente abili. Il convegno si e’ tenuto nella sala conferenze del Ferretti Hotel di Diamante, per tre giorni quartier generale dei quattro team di medici. Momento-clou la lectio magistralis del prof. Domenico Gioffrè, docente di bioetica del dolore e delle cure di fine vita nel dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell’Universita’ di Pisa su “Dolore e sofferenza nella vitae alla fine della vita”. Presenti pure i sindaci di Diamante e Scalea, Sollazzo e Licursi, il commissario ad acta della sanità calabrese, Massimo Scura, il presidente dell’Ordine provinciale dei medici, Eugenio Corcioni, il dirigente medico dell’Asp bruzia, Vito Cianni, e Luigi Cianni della “Casa dei colori”. Oltre naturalmente al dott. Antonio Caputo, presidente dell’Asd nazionale medici calcio e del Cosenza Fc, che ha illustrato le finalità dell’associazione.

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